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"... le bombe, i guastatori tedeschi, i ripristinatori e i ricostruttori hanno cancellato quasi completamente le mie opere moderne. Sono invece rimaste quelle che furono in Italia i risultati del mio lavoro burocratico di impiegato statale costretto ad ubbidire a norme insuperabili." (lettera di A.Mazzoni a Bruno Zevi 9/1974). La centrale termica della stazione di Firenze è il frammento miracolosamente scampato ai "guasti ed ai ripristini". Racconta una vicenda architettonica a cavallo tra monumentalismo, razionalismo e futurismo; descrive gli aspetti controversi di una personalità complessa.